Con l’avvento dei drive SSD (Solid State Drive) le prestazioni dei nostri computer sono aumentate grazie alla velocità di lettura/scrittura notevolmente migliorate rispetto ai dischi meccanici classici. Per correttezza non li dovremmo chiamare “dischi” non avendo al loro interno alcun disco… la scrittura viene fatta su transistor e la velocità può essere 50 volte superiore. Di seguito vantaggi e svantaggi tratto da Wikipedia:

 

Vantaggi

 

La totale assenza di parti meccaniche in movimento porta diversi vantaggi, di cui i principali sono:

 

  • rumorosità assente, non essendo presente alcun motore di rotazione, al contrario degli HDD tradizionali;
  • minore possibilità di rottura: le unità a stato solido hanno mediamente un tasso di rottura inferiore a quelli degli hard disk. Questo tasso oscilla tra lo 0,5% e il 3%, mentre negli hard disk può raggiungere il 10% (l’MTBF solitamente di un SSD di ultima generazione raggiunge 2.000.000 di ore).[8];
  • minori consumi durante le operazioni di lettura e scrittura;
  • tempi di accesso e archiviazione ridotti: si lavora nell’ordine dei decimi di millisecondo[9]; il tempo di accesso dei dischi magnetici è oltre 50 volte maggiore, attestandosi invece tra i 5 e i 10 millisecondi; non necessitano inoltre di deframmentazione;
  • maggiore resistenza agli urti: le specifiche di alcuni produttori arrivano a dichiarare resistenza a shock di 1500 g[10];
  • minore produzione di calore.

 

Svantaggi

 

A fronte di una maggiore resistenza agli urti e a un minor consumo, le unità a stato solido hanno due svantaggi principali:

 

  • Bisogna rimuoverle correttamente per non rischiare di perdere dati
  • Maggiore prezzo che può variare da 0,40 fino a 1,00 €/GB
  • Peggiore permanenza dei dati quando non alimentati e in modo differente a secondo della temperatura d’esposizione[11]

 

Entrambi i problemi sembrano però destinati a risolversi in futuro. Le nuove tecnologie stanno portando memorie flash in grado di garantire durata pari o superiore a quella di un disco rigido tradizionale e attualmente i produttori dichiarano 140 anni di vita con 50 GBdi riscritture al giorno su un’unità da 250 GB[10]. Il tutto grazie all’introduzione di particolari tecniche, come quella dell’uso di nanotubi di carbonio.

 

Il costo della tecnologia SSD sta lentamente scendendo, facendo facilmente presagire una futura sostituzione dei dischi tradizionali con unità a stato solido.

(tratto da Wikipedia, l’enciclopedia libera)

 

Il problema maggiore rimane il numero di riscritture delle celle, meno scriviamo più dura il disco….

I principali suggerimenti sono:

non usare la swap    i moderni pc hanno molta ram, lo spazio di swap in quei casi diventa inutile e ne possiamo fare anche a meno… teniamo comunque presente che senza tale spazio la funzionalità ibernazione non sarà disponibile. In alternativa possiamo ridurre la scrittura nella swap modificando il file /etc/sysctl.d/99-sysctl.conf aggiungendo la riga vm.swappiness=10 come da esempio

 

Apri il terminale ed incolla:

su -c ‘nano /etc/sysctl.d/99-sysctl.conf’

 

Aggiungi a fine riga

vm.swappiness=10

Chiudi con Ctrl+X e salva con S (invio)

 

-abilitare trim               possiamo abilitare la funzione trim aggiungendo la voce discard al file /etc/fstab. Questo comando consente di gestire blocchi di dati considerati non più in uso e che possono essere puliti internamente migliorando le prestazioni (https://en.wikipedia.org/wiki/Trim_(computing))

Per controllare che esista il supporto a Trim procedere in questo modo: verificare dove risiede la partizione di root con lsblk

nel mio caso /dev/sde3 quindi procedere con:

 

su -c ‘hdparm -I /dev/sde3 | grep TRIM’  (se non fosse presente il pacchetto hdparm installarlo)


come si può notare TRIM è supportato. Sostituire /dev/sde3 con l’output di lsblk controllando la partizione segnata con lo slash /.

Per abilitarlo leggere sotto.

 

 

-abilitare noatime      possiamo abilitare noatime aggiungendolo al file /etc/fstab. Breve descrizione tratta da https://wiki.archlinux.org/index.php/Solid_State_Drives_(Italiano)

“Accessi in lettura al filesystem non causeranno più un aggiornamento alle informzioni di atime associate al file. L’importanza dell’impostazione noatime consiste nell’eliminazione della necessità del sistema di effettuare accessi in scrittura al filesystem anche per la lettura di file”

 

Questo il file /etc/fstab del mio pc…

Apri un  terminale ed incolla:

su -c ‘nano /etc/fstab’

ed aggiungi alla partizione root ext4 (/) discard, noatime prima di defaults

 

 

-usare fstrim             di tanto in tanto dare questo comando per ripulire le celle ed aumentare la velocità di lettura/scrittura

Aprire il terminale ed incollare:

su -c ‘fstrim -v /’

 

 

-evitare di usare LVM          (solo per non perdere velocità in lettura/scrittura)

 

-evitare di usare la crittatura del disco             (solo per non perdere velocità in lettura/scrittura)

 

 


I tutorial presenti in questo sito sono stati testati sul mio computer. Non rispondo di eventuali errori, perdita di dati e danni arrecati dall’uso di tali esempi. Usali a tuo rischio.


 

 

Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.