Installare software in GNU/Linux tramite l’emulatore del terminale presenta molteplici vantaggi, li analizziamo in questo articolo.

In tutti i sistemi GNU/Linux è presente almento un terminale (o Shell), si può accedervi con la scorciatoia da tastiera Ctrl+Alt+F_numero sostituento _numero con un numero che normalmente va da 1 a 7. Uno di questi terminali è l’interfaccia grafica (potrebbe essere Ctrl+Alt+1 o 2 o 7), Possiamo quindi usare uno di questi (non l’interfaccia grafica) per lanciare i nostri comandi.

La cosa più semplice comunque consiste nell’usare un emulatore di terminale che troviamo tra le applicazioni. Una volta lanciato avremo un prompt lampeggiante che ci invita ad inserire del codice

L’installazione di software è un’attività consentita solamente all’amministratore che in questi sistemi si chiama root. Per agire come root prima di tutto inseriamo sudo (Substitute User DO ovvero “esegui con sostituzione utente”) quindi invochiamo il programma che gestisce l’installazione che può variare tra le varie distribuzioni, vediamo i principali:

-derivate Debian: apt-get, apt, dpkg

-derivare RedHat: yum, dnf, rpm

di seguito specifichiamo la nostra intenzione (se vogliamo installare, rimuovere, aggiornare, cercare ecc.)

– install

– remove

– update

– search

infine il nome del pacchetto…facciamo qualche esempio:

sudo apt install gimp

con questo comando chiediamo i diritti di amministratore (sudo), invochiamo il programma apt che installerà (install) il programma gimp.

Ci sono molte guide in rete che spiegano in modo esaustivo l’uso del terminale, non è mia intenzione approfondire l’argomento oltre ai comandi base.

I principali vantaggi di preferire il terminale ad interfacce come Software è la velocità nel cercare/installare programmi e la possibilità di gestire fin nei minimi particolare pacchetti e dipendenze anche se questo comporta una conoscenza avanzata di GNU/Linux…..

La differenza tra apt o apt-get e dpkg consiste nel fatto che apt e apt-get gestiscono in automatico le dipendenze mentre dpkg installa/rimuove un solo pacchetto alla volta. Lo stesso vale per dnf (yum è una vecchia versione) ed rpm…. dnf gestisce le dipendenze mentre rpm no.

Alcuni esempi:

dpkg -i nome_pacchetto

(installa pacchetto Debian e derivate)

rpm -i nome_pacchetto

(installa pacchetto RedHat e derivate)

 

dpkg -r nome_pacchetto

(rimuove pacchetto Debian e derivate)

rpm -r nome_pacchetto

(rimuove pacchetto RedHat e derivate)

 

apt install nome_pacchetto

(installa pacchetto e dipendenze Debian e derivate)

dnf install nome_pacchetto

(installa pacchetto e dipendenze RedHat e derivate)

 

apt search nome_pacchetto

(cerca pacchetto in Debian e derivate)

dnf search nome_pacchetto

(cerca pacchetto in RedHat e derivate)

 

apt remove nome_pacchetto

(rimuove pacchetto in Debian e derivate)

dnf remove nome_pacchetto

(rimuove pacchetto in RedHat e derivate)

 

apt upgrade

(aggiorna la lista pacchetti in Debian e derivate)

dnf upgrade

(aggiorna la lista pacchetti in RedHat e derivate)

 

torna all’articolo https://spagnolostefano.altervista.org/tutti-i-modi-per-installare-software-in-gnu-linux/

 


I tutorial presenti in questo sito sono stati testati sul mio computer. Non rispondo di eventuali errori, perdita di dati e danni arrecati dall’uso di tali esempi. Usali a tuo rischio.


 

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